AUTOMAZIONE

Il primo veicolo di massa che farà a meno del guidatore è una Bolt

Kyle Vogt e Cruise Automation mettono GM in grado di produrre un’auto elettrica dall’aspetto convenzionale che potrà fare a meno del guidatore

In un periodo come quello del salone di Francoforte non ti aspetti che la notizia più clamorosa della giornata arrivi dalla Silicon Valley. Eh sì, perché Kyle Vogt il fondatore di Cruise Automation, la società di software per la guida autonoma diventato ricco dopo che GM l’ha acquisita, ha annunciato oggi che la sua azienda è pronta a passare alla produzione di massa di auto in grado di guidarsi autonomamente: saranno Chevrolet Bolt.

Il che significa che tutti i componenti e dispositivi sono già stato scelti e messi al loro posto in attesa che il software da un lato e la legislazione dall’altro consentano di operare senza guidatore a bordo. Un gol segnato ai grandi gruppi rivali, a cominciare dal gruppo VW, il cui numero uno Mathias Mueller stasera si è presentato all’anteprima del salone di Francoforte seduto da passeggero sul concept Sedric, annunciando che presto comincerà i test presso sedi del gruppo trasportando i dipendenti. Ma tra test e una produzione di massa ce ne corre, e stasera dobbiamo scrivere: Silicon Valley 1 – Germania 0.

Dopo che Vogt ha pubblicato la storia della vicenda del suo progetto in un post su Medium, il sito Techcrunch ha raggiunto Doug Parks, il manager della tecnologia autonoma in General Motors, che gli ha confermato che la linea di montaggio di Orion in Michigan è aggiornabile per accogliere il progetto dei veicoli di Vogt. La produzione in quella sede, con la seconda generazione di Bolt destinate ai test era arrivata ad un livello di pre-produzione.

Un aspetto che ha sottolineato Parks è che le Bolt autonome avranno piena ridondanza dei sistemi di bordo autonomi, una caratteristica che implica che anche di fronte a inconvenienti il veicolo resti in sicurezza. In altre parole, il Livello 3 SAE di condivisione di responsabilità uomo/computer viene evitato.

Le Bolt che usciranno dalla linea saranno destinate a flotte, non a privati, a cominciare dal servizio di ride hailing Cruise Anywhere che per ora coinvolge dipendenti dell’azienda di San Francisco. In questo Silicon Valley e Germania non sono così diverse…

Chevy Bolt Cruise Automation
Nel suo post su Medium Kyle Vogt ha anche pubblicato i dettagli degli aggiornamenti delle Chevrolet Bolt passate per le sue cure (credito immagine: Cruise Automation).

Tutte le Bolt (le prime 50 sono già pronte) conteranno sulla terza generazione della piattaforma per la guida autonoma sviluppata da Cruise Automation (arrivata alla terza versione in 14 mesi di sviluppo) ed avranno un 40% di componenti diversi rispetto alle Bolt convenzionali, indicate in arancione nell’immagine.

Non è ancora definito quando il software in grado di raggiungere i Livelli 4 o 5 SAE della guida autonoma saranno installati sulle Bolt. Secondo Vogt la sicurezza dei sistemi di guida autonoma si raggiungerà solo abbinando grandi volumi di auto su strada al software più evoluto. Come dire che una azienda a suo avviso non può arrivare al traguardo da sola (come sembra pensare Waymo) ma insieme ad un gruppo auto.

Per questo Kyle Vogt ci tiene a sottolineare: “Questo non è solo un concept: ha gli airbag, spazio per distendersi e sedili confortevoli. Viene assemblata in uno stabilimento da alti volumi in grado di produrre centomila veicoli l’anno e ci piacerebbe tenerlo occupato, quello stabilimento”. E magari anche altri…


Credito foto di apertura: pagina Cruise Automation su Medium