AUTO

Con la Fusion Energi debutta il programma Ford 2025 per la Cina

Ford ed altre case automobilistiche potrebbero finanziare i progetti sui veicoli elettrici per Asia ed Europa risparmiandoli grazie alle emissioni americane

Ford sta per cominciare un’ambiziosa campagna di elettrificazione della propria gamma. Non negli Stati Uniti, dove il pubblico è sempre entusiasta di acquistare pick-up e SUV con l’ovale blu sul muso, anche perché il carburante costa la metà rispetto a tre anni fa. Ma se in America Ford conta su quei segmenti come fondamentali centri di profitto, in Cina progetta di rendere la maggior parte della propria offerta di veicoli elettrica entro il 2o25.

Questo programma di ampio respiro inizierà senza particolari fuochi artificiali o prototipi strabilianti, perché il primo mezzo a rientrare nella scaletta Ford per il mercato cinese sarà una versione ibrida ricaricabile della Mondeo. Acquisterà quindi il suffisso Energi, che contraddistingue oggi i due modelli già esistenti Fusion e C-Max, e sarà prodotta col partner locale Changan a partire dal 2018.

Ford non sembra troppo pressata dal dover aggiungere rapidamente altre offerte elettriche nella sua gamma: ha indicato nella sua nota che un SUV elettrico al 100% arriverà nei prossimi cinque anni. Senza correre troppo. Se il progetto Ford che inizierà con la Fusion Energi è ambizioso, non lo è insomma a breve termine. Non è detto che questo sia necessariamente un danno. L’affollamento di aspiranti protagonisti nel mercato dei veicoli elettrici si era fatto insostenibile negli ultimi mesi, inducendo le autorità a mettere un freno alla corsa ai sussidi.

La frenata delle vendite di veicoli elettrici di inizio 2017 sembra avere intimorito alcune aziende non molto interessate a strategie a lungo termine, e chi pianifica nel senso opposto probabilmente sarà avvantaggiato. E pare anche esserci dell’ironia nel bivio di fronte al quale le vicende globali stanno ponendo i grandi gruppi dell’auto.

Le autorità cinesi stanno facendo il necessario per avere in circolazione cinque milioni di veicoli elettrici nel 2020 proprio mentre dal lato opposto dell’Oceano Pacifico la Casa Bianca pensa di far felici i gruppi dell’auto (specie quelli di Detroit) ammorbidendo i requisiti sulle emissioni o spalmandoli su periodi di tempo più lunghi di quelli precedentemente fissati.

Ma i tassi di crescita globali indicano che nel 2020 i mercati emergenti come Cina ed India rappresenteranno i due terzi dei profitti complessivi dell’industria automobilistica. Se quei mercati chiederanno più veicoli elettrici, magari anche di quella fascia alta dove più si concentrano gli utili per vettura, li avranno.

Il probabile esito a medio termine lo sottolineava Angus MacKenzie in una colonna per Motor Trend: Lo sviluppo di quei veicoli elettrici, ironicamente, potrebbe ben essere pagato col denaro che i costruttori auto risparmieranno non dovendo più ottemperare ai rigidi obiettivi americani di consumi per il 2025“.

Ford C-MAX Energi
La C-Max Energi è uno dei modelli ibridi plug-in attualmente proposti da Ford (credito foto: Ford Motor Co.)

Credito immagine di apertura: ufficio stampa internazionale Ford Motor Co.