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Grazie a Watson la piccola Local Motors punta a diventare grande

Se alla giovane azienda americana Local Motors non fosse bastato per guadagnare la considerazione generale l’aver creato le prime auto grazie a stampanti 3D, ora probabilmente sarà presa molto più sul serio dopo aver annunciato il primo veicolo a guida autonoma integrato con le straordinarie capacità computazionali di Watson, il fiore all’occhiello di IBM. Il veicolo, poco seriosamente battezzato “Olli,” sarà usato su strade aperte al pubblico dapprima a Washington D.C. ed a fine 2016 a Miami e Las Vegas. Olli è stato presentato al pubblico per l’apertura della nuova struttura aziendale di Local Motors a National Harbor, nel Maryland, non molto distante da Washington.

John Rogers Jr. , fondatore ed amministratore delegato di Local Motors col veicolo self-driving Olli (Source: IBM/Flickr)
John B. Rogers Jr. , fondatore ed amministratore delegato di Local Motors col veicolo self-driving Olli (Source: IBM/Flickr)

L’amministratore delegato di Local Motors John B. Rogers, Jr. ed il progettista Edgar Sarmiento hanno svelato un veicolo da trasporto che può ospitare fino a dodici persone, equipaggiato da una versione di IBM Watson IoT (Internet of Things) mirata sull’autotrasporto. Ha detto Rogers: “Olli con Watson costituisce il nostro ingresso nel mondo dei veicoli a guida autonoma, una cosa su cui lavoriamo senza fare troppo rumore insieme alla nostra comunità creativa ormai da un anno. Adesso siamo pronti ad accelerare con l’adozione di questa tecnologia e ad applicarla praticamente ad ogni veicolo della nostra gamma attuale e a quella del prossimo futuro. Sono molto eccitato di vedere cosa ne farà la nostra open community di quest’ultimo passo nella tecnologia avanzata dei veicoli“.

Olli magari non brilla per prestazioni, visto che il motore elettrico da 20kW con pacco batterie da 15kW lo spinge al massimo fino a 20 km/h, ma è il primo mezzo a sfruttare le capacità cognitive computazionali diffuse sul cloud di IBM Watson IoT per analizzare ed apprendere da alti volumi di dati sulla mobilità, raccolti da oltre trenta sensori presenti sul veicolo, tra cui due unità LiDAR e due scanner laser. Chi partecipa ai protocolli aperti di sviluppo del veicolo adottati da Local Motors lavorerà a tempo pieno per avere dai sensori tutte le informazioni sulle necessità dei passeggeri e rispondere in base alle preferenze. Inoltre la piattaforma si affida a quattro API proprie di Watson (Speech to Text, Natural Language Classifier, Entity Extraction e Text to Speech) per rendere il più fluido possibile il rapporto tra veicolo e passeggeri, che saranno quindi in grado di interagire con Olli o chiedendo (da informazioni sulla destinazione a dettagli sui percorsi e le ragioni delle alternative scelte) o proponendo le proprie soluzioni e preferenze.

Harriet Green, general manager di IBM Watson IoT, ha detto: “Il computing cognitivo fornisce incredibili opportunità di creare esperienze senza confronti e su misura, traendo il massimo beneficio dall’imponente flusso di dati proveniente da tutti i device connessi all’internet delle cose, inclusa la miriade di sensori di un’auto. IBM è entusiasta di lavorare con Local Motors per trasfondere in Olli le capacità computazionali cognitive di IBM Watson IoT, esplorando l’arte del possibile in un mondo di veicoli a guida autonoma e fornendo una esperienza unica e personalizzata per ogni passeggero mentre collaboriamo a rivoluzionare il futuro della mobilità per anni a venire“.


Credito foto di apertura: IBM via Flickr